L’origine e il fine dell’uomo e di tutte le cose

Nell’epistola ai Colossesi, S. Paolo dice: “Cristo è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; è prima di tutte le cose e tutte in Lui sussistono.
Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui..” – Col. 1,15-16.

In Cristo Logos, Suono-Luce Intellegibile Primordiale, sono contenute tutti gli Esseri visibili e invisibili, da ciò deriva che ogni Essere porta l’impronta di Dio e in qualche e modo è Sua Immagine.
L’Immagine Divina nel modo più totale, però, è l’uomo, sia perché egli è fatto tale per espresso comando divino “facciamo l’uomo a Nostra Immagine e Somiglianza” – Genesi 1,26 -, ma anche perché l’uomo, nato al termine del processo creativo, contiene in sé la sintesi di tutta la Creazione.

Dal Logos Divino tutto deriva, ma il tutto converge verso di Lui, in un processo circolare, per cui lo stesso S. Paolo dirà di Cristo che Egli è la ricapitolazione dell’Universo.

“Cristo è la ricapitolazione dell’Universo “, da questo dato della Scrittura derivano molte conseguenze, per quello che concerne la sostanza e il destino di ogni Essere.

Se tutto è contenuto nel Logos ab origine, poiché, come già detto, ogni Essere porta l’impronta di Dio, ne deriva che dalla concentrazione su qualsiasi Essere, sia pur una formica o un fiore di campo, è possibile risalire al Principio da cui ogni Essere deriva.
Poiché l’uomo è la sintesi di tutta la Creazione, né deriva la sua grande responsabilità relativa alla custodia di tutto ciò che esiste.

Tale responsabilità, però, è strettamente congiunta con la presa di coscienza dell’uomo quale centro dell’Universo e quindi anche reggitore e governatore di esso, qualità che purtroppo è venuta a mancare nell’uomo decaduto e materializzato, già da molti secoli.

Tutto è stato fatto per mezzo del Logos, ma anche in vista di Lui, il che significa che comunque ogni Essere tornerà alla sua matrice.

A tal proposito S.Paolo dice: “La Creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità… e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio” – Romani 8, 19-21.

Ogni Essere dovrà quindi tornare a vivere in Dio, ma questo ritorno alla vita senza tempo deve avvenire necessariamente, attraverso un processo di purificazione e di distacco da tutto ciò che non riguarda la vera Identità di ogni Essere.

Poiché l’uomo è la sintesi dell’Universo, contenuta nella sua coscienza ancestrale, ciò che si dice anche subconscio, egli in uno o più stati di concentrazione profonda, dovrà riconoscere in sé tutti gli Esseri e dopo aver riassimilato tutte le loro peculiarità, dopo aver ricordato tutti i loro “Nomi”, che il progenitore Adamo diede loro (vedi Genesi 2, 19), dovrà condurre tutti alla liberazione in Dio.

Allora si realizzerà il fine ultimo dell’uomo:
la sua Identità con il Principio.
” Io ho detto: Voi siete dei, siete tutti figli dell’Altissimo” – Salmo 82,6.

Antonio Bosna

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