Ottobre, il mese di San Francesco

San Francesco, nato in una famiglia agiata e convertito ad una vita di carità a disposizione degli altri, è senza dubbio una figura attualissima, tanto che è generalmente scontato il riferimento a lui quando si parla di pace, di salvaguardia del creato e di fratellanza. E non a caso l’attuale Pontefice ha scelto di portare il suo nome.

Certo, non è facile pensare di replicare alla lettera il suo esempio e i suoi insegnamenti (riconducibili al movimento religioso conosciuto come francescanesimo) e caratterizzati da ideali di povertà e di amore verso ogni cosa. Ma è senza dubbio possibile coglierne l’essenza: un modello di vita basata sul rispetto degli altri e della natura, di comprensione e carità.

E’ stato lui, ad esempio, il primo a parlare di custodia del creato, intendendo con lo stesso sia l’ambiente a noi circostante sia l’umanità, così come riportato anche da Papa Francesco in una sua omelia «Custodiamo Cristo nella nostra vita, per custodire gli altri, per custodire il creato. […] È il custodire l’intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. È il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore».

E cosa c’è di più attuale se non il concetto di conservazione, di cura e di rispetto di quello che abbiamo ricevuto in dono dai nostri padri per consegnarlo in dote ai nostri figli?

O ancora, cosa c’è di più attuale se non il richiamo alla cura di giovani e anziani, sempre più in balia di condizioni di emarginazione, violenza e non curanza?

Rifarsi e riproporre il francescanesimo come modello, diffondere il più possibile i suoi principi soprattutto tra le nuove generazioni, può essere un modo per tenere un faro sempre acceso su valori troppo spesso dimenticati in un mondo moderno troppo frenetico. Un mondo in cui l’attaccamento alle cose rischia di prevalere su quello alle persone e in cui è necessario riportare l’attenzione sul rispetto della natura e in più generale, del creato: un tesoro troppo grande per la vita e il futuro dell’umanità.

Marta Dolfi