Leone XIV. Gli auguri del Catholicos di Cilicia, Aram I

Con una lettera inviata il 10 maggio 2025, Sua Santità Aram I, Catholicos della Grande Casa di Cilicia, ha rivolto al neoeletto Papa Leone XIV un messaggio di fervide congratulazioni e di fraterno augurio. A nome del clero e del popolo armeno posto sotto la sua tutela, il Catholicos di Cilicia esprime viva speranza che l’elezione del nuovo Romano Pontefice segni l’inizio di un capitolo luminoso nella storia della Chiesa cattolica, in fedeltà alla sua immutabile missione. Sua Santità Aram, sembra voler richiamare qui una nota formula ispirata alla tradizione patristica, poi rielaborata in epoca medievale e moderna. «Ecclesia semper reformanda secundum immutabilem veritatem» (“La Chiesa deve sempre rinnovarsi secondo la verità immutabile”). Questa unisce l’idea riformista della Chiesa (già presente in Sant’Agostino) alla nozione di verità immutabile della fede.
Lo stile del messaggio fa costantemente riferimento nella consapevolezza delle sfide odierne e alla loro urgenze per tutte le Chiese. Aram I richiama, infatti, le gravi crisi che attraversano il mondo contemporaneo, sottolineando come esse possano incidere sulla vita e sulla testimonianza della Chiesa. Da qui, l’esortazione a ravvivare l’opera di evangelizzazione e a riaffermare, con rinnovato vigore, la missione apostolica voluta da Cristo stesso. In tale contesto, viene riconosciuto a Papa Leone XIV un ruolo centrale: la sua lunga esperienza pastorale, come capo dell’Ordine Agostiniano, ed episcopale sono vista come preziosa risorse per guidare il popolo cristiano attraverso i travagli dell’epoca presente.
Particolare rilievo viene dato da Aram I alla storica relazione tra il Catholicosato della Grande Casa di Cilicia e la Santa Sede. Una relazione che affonda le sue radici nei secoli della Cilicia medievale, e che ha trovato in tempi recenti nuova espressione nel dialogo teologico e nella collaborazione ecumenica. Il riferimento alla solidità di questi legami rappresenta un richiamo alla continuità della tradizione e alla necessità di mantenere saldo il vincolo spirituale tra le Chiese, nell’unità della fede apostolica.
La lettera si chiude con una preghiera intensa: Aram I invoca per Papa Leone XIV la forza spirituale e fisica necessaria per sostenere il peso della sua altissima missione. Questo è un autentico gesto di grande nobiltà spirituale, che riconosce la dimensione sacra e il grave carico di responsabilità proprio del ministero petrino. Questo messaggio di Aram I si presenta, dunque, non solo come un atto di cortesia istituzionale, ma come una testimonianza autentica di comunione nella fede, di fedeltà alla Tradizione, e di impegno a favore dell’unità cristiana. In un’epoca segnata da profonde incertezze, esso suona come un richiamo alla speranza e alla perseveranza nella verità perenne del Vangelo.
Carlo Coppola