Armenia: 43° incontro del movimento “Imparare è di moda”

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In un momento in cui si rafforza la crisi istituzionale interna all’Armenia e sembra acuirsi la tensione tra Chiesa Apostolica Armena e Governo nazionale, il 25 giugno si è tenuto presso il primo edificio del governo della Repubblica di Armenia il 43° incontro del movimento “Imparare è di moda” (Կրթվելը նորաձև է), un’iniziativa culturale ed educativa che sta guadagnando sempre maggiore rilevanza nel panorama sociale armeno. L’evento ha visto come ospite speciale il celebre scultore armeno Vighen Avetis, figura di spicco dell’arte contemporanea armena, noto anche in Italia di cui ha ottenuto la cittadinanza e in cui ha vissuto per diversi anni facendo la spola tra Toscana e Armenia.

Come comunicato alla stampa dalla fondazione “Il Mio Passo” (“Իմ քայլը”), l’incontro è stato aperto da Anna Hakobyan, direttore esecutivo della fondazione e moglie del Primo Ministro. Nel suo intervento introduttivo, Hakobyan ha sottolineato un concetto fondamentale: il vero percorso di sviluppo, educazione e progresso inizia dall’accettazione della realtà così com’è, senza abbellimenti, e dal coraggio di ammettere la propria ignoranza.

Questo approccio riflette una filosofia educativa che vuole privilegiare l’onestà intellettuale e la riflessione su di sé come base fondamentale per una crescita autentica, un messaggio particolarmente significativo in un periodo di trasformazioni sociali e culturali per l’Armenia.

Il momento culminante dell’incontro è stato l’intervento del maestro scultore Vighen Avetis, artista noto per opere monumentali installate in diverse città europee in commemorazione del centenario del genocidio armeno e che da decenni, ormai, fornisce preziosi contributi epistemologia dell’arte armena, alla sua natura, struttura ed evoluzione in riferimento anche alle tendenze esogene internazionali. 

Le sue parole hanno toccato temi profondi sulla libertà intellettuale e la rinascita culturale del paese: “Guardandovi, vedo un’Armenia che rinasce. Questi dialoghi ne sono un esempio”, ha dichiarato l’artista. “Fino a ieri sera mi hanno esortato a non venire, a non partecipare al movimento e a non parlare da questa piattaforma, ma io sono un uomo libero, libero nelle mie decisioni, sulle quali nessuno può influire, nemmeno il Primo Ministro”.

Questa affermazione ha evidenziato l’importanza dell’indipendenza intellettuale e artistica in una società democratica, sottolineando come la vera libertà risieda nella capacità di prendere decisioni autonome, indipendentemente dalle pressioni esterne, talvolta coraggiose, a costo di gravi ripercussioni da parte della società cosiddetta “civile” o di tendenze politiche “illiberali”.  

Il discorso dello scultore si è poi concentrato su un tema centrale della sua riflessione sull’arte: “Oggi abbiamo tutto, tranne la capacità di apprezzare la bellezza. E quella bellezza può essere vista e notata solo da una persona educata”.

Secondo Avetis, una persona colta si riconosce da caratteristiche specifiche:

  • Ricchezza del vocabolario: l’uso di un linguaggio variegato e preciso
  • Cura per la lingua armena: rispetto e valorizzazione del patrimonio linguistico nazionale
  • Rifiuto della volgarità: evitare linguaggio offensivo e degradante
  • Apprezzamento del potere della parola e del segno artistico: comprensione dell’impatto delle parole sulla società

L’evento non è stato solo un momento di riflessione intellettuale, ma anche di azione culturale. Durante la serata si sono alternate le esibizioni dell’ensemble di strumenti popolari “Kamanche” e di Vanuhi Hovhannisyan della scuola di danza di Sophie Devoyan, dimostrando l’impegno del movimento nel promuovere le tradizioni artistiche armene oltre alle forme del contemporaneo.

Durante le pause i partecipanti hanno avuto l’opportunità di interagire direttamente con i relatori, fare domande, scattare fotografie e condividere le proprie riflessioni, creando un ambiente di dialogo aperto e costruttivo.

Il discorso conclusivo è stato tenuto dal Primo Ministro Nikol Pashinyan con il titolo “Armenia Reale”. Il suo intervento ha affrontato temi cruciali per il futuro del paese, concentrandosi sulla necessità di cambiamenti nel sistema di valori e sottolineando che il cittadino educato, consapevole e che comprende il valore dello Stato rappresenta il ruolo centrale nel rafforzamento del nostro paese.

Durante la sessione di domande e risposte sono emerse questioni di fondamentale importanza per l’Armenia contemporanea:

  • Prevenzione dell’emigrazione: strategie per trattenere i talenti nel paese
  • Migrazione interna: il trasferimento della popolazione rurale verso la capitale
  • Trasformazione dei valori sociali: evoluzione della mentalità collettiva
  • Efficacia della governance: miglioramento dell’amministrazione pubblica
  • Digitalizzazione: modernizzazione tecnologica del paese
  • Politiche salariali: miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori

La fondazione “Il Mio Passo” ha evidenziato il carattere innovativo di queste discussioni, definendole “giustamente uniche nel loro formato”. Il movimento rappresenta un esperimento sociale significativo nel panorama culturale armeno, combinando educazione, arte e dialogo politico in un formato accessibile e coinvolgente.

Il movimento continuerà la sua attività durante l’estate con gli ultimi incontri programmati:

  • 28 giugno: Erevan
  • 4 luglio: Gyumri
  • 6 luglio: Ashtarak
  • 13 luglio: Martuni

Per partecipare agli eventi, i cittadini interessati possono registrarsi attraverso il link: https://forms.gle/14TU9paSzmZrKeps5

Il movimento “Imparare è di moda” si inserisce in un momento cruciale per l’Armenia, un paese che sta attraversando una fase di profonda trasformazione sociale e politica. Dopo la Rivoluzione di Velluto del 2018, l’Armenia sta cercando di ridefinire la propria identità culturale e sociale, promuovendo valori democratici e di apertura intellettuale.

L’impegno del paese verso l’innovazione culturale è dimostrato anche dalla partecipazione armena alla Biennale di Venezia 2025, dove il padiglione nazionale esplora il rapporto tra intelligenza artificiale e memoria culturale, evidenziando come l’Armenia stia cercando di coniugare tradizione e modernità.

L’iniziativa rappresenta un tentativo concreto di elevare il livello culturale e educativo della popolazione, promuovendo il dialogo civile e la partecipazione attiva dei cittadini alla vita democratica del paese. In un periodo di sfide geopolitiche regionali, il movimento sottolinea l’importanza dell’educazione e della cultura come strumenti di resilienza nazionale e crescita sociale.

Carlo Coppola