Natività della Beata Vergine Maria

La Natività della Beata Vergine Maria è una importantissima festa, una delle 12 feste maggiori della Chiesa orientale. Come spesso succede nelle feste liturgiche, le date sono scelte in base ad alcuni eventi legati in qualche modo a quello che si intende celebrare, la Natività di Maria si celebra l’8 settembre per ricordare il giorno della dedicazione della basilica di Sant’Anna a Gerusalemme, edificata nel IV secolo nel luogo dove, secondo la tradizione, abitavano i genitori di Maria, Anna e Gioacchino.

Abitualmente la Chiesa cristiana celebra i santi solo nel giorno della loro “nascita al cielo”, ma fanno eccezione san Giovanni Battista e la Vergine Maria. La ragione di questo consiste nella loro singolare missione nella storia della salvezza degli uomini, entrambi benedetti fin dal grembo materno.

La Sacra Scrittura canonica non ricorda la nascita della Vergine Maria. La prima notizia si trova nel Protovangelo di Giacomo (5,2), un testo apocrifo della fine del II secolo in cui si descrive il padre della Vergine, Gioacchino come un uomo ricco membro di una delle Dodici Tribù di Israele. Tuttavia, lui e sua moglie erano intimamente afflitti per la mancanza di figli. Per questo pregarono Dio affinché gli concedesse il dono di un erede che avrebbero consacrato a Lui. Maria è il frutto di questa coppia di genitori e del loro amore. Maria è nata, è stata allattata e cresciuta come tutti i bambini.

La sua festa, nata a Gerusalemme, passò a Costantinopoli e fu in seguito recepita da tutte le Chiese d’Oriente. In seguito fu introdotta nella Chiesa d’Occidente, verso la fine del VII secolo dai monaci orientali, e confermata da papa Sergio I (650-701).

Il testo più antico che commemora la festa è un inno del VI secolo. Forse la relativa celebrazione iniziò da qualche parte in Siria o in Palestina all’inizio dello stesso secolo, quando dopo il Terzo Concilio Ecumenico di Efeso, le manifestazioni di pietà alla Madre di Dio aumentarono di intensità e di numero, principalmente in Siria.

Questa festa apre praticamente l’anno liturgico bizantino e la Liturgia mette in rilievo l’avvenimento salvifico della nascita di Maria e le sue conseguenze teologiche e spirituali. Nella bambina che nasce si vede la Theotokos che viene considerata come punto d’arrivo della storia della salvezza che in lei termina e il punto di inizio per i momenti che seguono. Nell’eterno progetto di Dio, la nascita di Maria, è intrinsecamente connessa alla nascita stessa di Gesù, Dio e uomo, Salvatore del mondo. Colei che nasce è riservata ad essere la dimora del Creatore, il vero Tempio per la dimora di Dio tra gli uomini, la vera scala che consente a Dio di scendere tra gli uomini e di farci risalire verso il cielo.

I testi liturgici bizantini manifestano palesemente, un clima di gioia e di luce che permea la Nascita della Vergine Maria. La festa è un legame tra il Nuovo e l’Antico Testamento. Rivela la Verità che rimpiazza i simboli e le figure dell’Antico Testamento. Dunque tutto il creato canta di gioia, esulta e condivide la gioia di questo giorno.

“La tua nascita, o Madre di Dio, ha rivelato la gioia a tutta la terra, perché da te è sorto il sole di giustizia, Cristo Dio nostro: egli, ponendo fine alla maledizione, ci ha dato la benedizione, e distrutta la morte, ci ha donato la vita eterna.” (Apolitikion della Natività della Santissima Signora nostra, Madre di Dio e sempre Vergine Maria) e ancora: “Gioacchino e Anna sono stati liberati dall’obbrobrio della sterilità, e Adamo ed Eva dalla corruzione della morte, o immacolata, nella tua santa natività; anche il tuo popolo la festeggia, riscattato dalla pena dovuta alle nostre colpe, mentre a te acclama: La sterile partorisce la Madre di Dio, la nutrice della nostra vita”. (Kontakion della Natività della Santissima Signora nostra, Madre di Dio e sempre Vergine Maria)

In questa maniere si esprime il padre della Chiesa san Pier Damiani: “Dio onnipotente, prima che l’uomo cadesse, previde la sua caduta e decise, prima dei secoli, l’umana redenzione. Decise dunque di incarnarsi in Maria. Oggi è il giorno in cui Dio comincia a mettere in pratica il suo piano eterno, poiché era necessario che si costruisse la casa, prima che il Re scendesse ad abitarla. Casa bella, poiché, se la Sapienza si costruì una casa con sette colonne lavorate, questo palazzo di Maria poggia sui sette doni dello Spirito Santo. Questo nuovo tempio si vedrà riempito dallo stesso Dio, che viene per essere la luce delle genti. È giusto, dunque, cantare questo giorno e Colei che nasce in esso”. (Dal secondo Sermone sulla Natività di Maria)

diac. Antonio Calisi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: