Il suicidio assistito avanza nei parlamenti europei

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La legalizzazione del suicidio assistito da parte della Camera dei Comuni britannica certifica una triste deriva della morte di Stato, tra l’altro con il gravissimo rischio che anche hospice e strutture sanitarie cattoliche o comunque contrarie all’eutanasia possano ora essere costrette ad offrire il suicidio assistito a chi lo richiederà, come ha denunciato il cardinale Vincent Nichols, primate della Chiesa cattolica in Inghilterra e Galles. E’ questo che vogliamo anche in Italia? Auspichiamo che la triste novità che arriva da oltremanica sia un campanello d’allarme per il Governo italiano e la maggioranza di centrodestra nel nostro Parlamento e venga bocciata sul nascere qualsiasi proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito, il cui arrivo in Aula in Senato è previsto per il prossimo 17 luglio. L’Italia resti un faro di civiltà e speranza per anziani, malati e sofferenti.

Così, in una nota, Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, commenta l’approvazione, da parte della House of Commons, la camera bassa britannica, del “Terminally Ill Adults (End of Life) Bill” che legalizza per la prima volta in Inghilterra e Galles il suicidio assistito, con 314 voti a favore e 291 contrari e dovrà ora passare all’esame della House of Lords, la camera alta, dove però l’approvazione appare quasi come una formalità.