Mentre passeggiavo in campagna mi sono ritrovata in una testuggine scaravoltata. Ho rivisto la mia testardaggine e uno scudo levato alto fatto di silenzi, di obiettivi da conseguire, cum lento pede, ma con tenacia. Ho percepito il tepore del sole quale abbraccio d’amore… Ma anche le bruciature riarse, la sete di gioia e e il dolore che ritorna… In quella testolina ciondolante ho sentito tutta la mia disperazione, il desiderio di rialzarmi e di riuscirci, ma il destino inesorabile è pronto a rigirarti, giocando ai bussolotti con la tua sorte e si fa corazza dei tuoi ponderati e poderosi passi, forse ultimi e non per questo fra i più belli…

Nell’imperscrutabile abisso dell’io, mi rivolgo a te mio Dio, supporto nelle tempeste burrascose nel periglio Ti ho cercato nel respiro e nel filo d’erba, negli azzurri dell’infinito, nei colori del mare… nel contrasto fra il bene e il male, nell’antitesi fra la vita e la morte e mi domando se ci sei… o se solo il fato ha governato gli affannosi passi, mentre cerco la tua mano.

Antonella Mola

Abbiamo ricevuto da una lettrice questo brevissimo racconto con le profonde riflessioni che manifestano la ricerca spasmodica della “mano” con la quale il Creatore ci ha plasmati.

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